Il progetto su cui ho lavorato insieme a Nicola Tateo (Restaura Costruzioni srl.) è stato il restauro di un tipico trullo nelle
campagne di Ostuni, una costruzione a tre coni, composta da una stanza centrale e due laterali più piccole, sormontate cupole.
La particolarità di questo trullo era che mancava completamente della cupola centrale, caratteristica comune da queste parti, in
quanto anche allora realizzare una cupola e rivestirla di "chianche" era una spesa considerevole.
Anche le cupole laterali erano in cattivo stato conservativo ed erano state interamente intonacate per evitare infiltrazioni d'acqua
e quindi andavano entrambe ricostruite. La mia idea di restauro era quella di riportare il trullo al suo stato originario, togliendo l'intonaco e lasciando la pietra a vista e naturalmente, ricostruire la cupola centrale.
Ero molto preoccupato per la realizzazione della cupola, ma Nicola era tranquillo; il primo trullo lo ha visto all'età di 7 anni,
quando il padre lo portava con lui sul cantiere e guardava ammirato la cupola che cresceva, pietra su pietra.
Così abbiamo ricostruito la cupola centrale, con le giuste proporzioni, ridonando a questa struttura la sua giusta importanza.
Il cono è stato rivestito di chianche, appositamente tagliante e modellate a mano per potersi adattare all'opera e semplicemente
appoggiate l'una sull'a senza l'uso di collanti, adagiate su un fondo di pietre e terra che funge da isolante termico.
Anche le cupole più piccole sono state smontate e ricostruite, con la riutilizzazione di una parte delle chianche.
all'interno della stanza centrale, sulla parte di fondo, abbiamo realizzato un arco per aumentare la superficie interna e sono
rimasto molto impressionato da come Nicola abbia voluto realizzare personalmente questo lavoro, tagliando le pietre una ad una e
lasciandole volutamente irregolari perchè si mimetizzassero con la pietra esistente.
Solo chi ama questo lavoro e, soprattutto questa terra, con la sua cultura e le sue pietre può lavorare in questa maniera,
realizzando qualcosa che è più simile ad una sculturache ad una muratura.
Tutte le pietre interne ed esterne sono state pulite e sabbiate per togliere tracce di umidità e fumo che si erano accumulate negli
anni, ripristinando le fughe, lasciate volutamente grezze per non accentuare troppo il contrasto con la pietra.
Come pavimento abbiamo usato le tipiche "pietre di questa zona", di diverso formato per movimentare la loro composizione e pigmento
le fughe un color vinaccia , in memoria di quel sottofonso fatto di terra e cemento battutoche veniva usato anticamente come
pavimento, che aveva appunto questo colore.
Non abbiamo voluto ferire ulteriormente la pietra con le tracce dell'impianto elettronico, realizzandolo esternamente con un
particolare filo elettrico "a treccia" come quello che veniva usato una volta, completando l'opera con degli interruttori in
porcellana antichizzati.
Sono rimasto molto contento del risultato finale; la cura dei particolari, le finiture e la costanza con cui questa impresa ha
lavorato mi hanno veramente soddisfatto, facendomi capire che da questo meraviglioso lavoro c'è sempre da imparare; l'importante è
sapere scegliere le persone che possono insegnare.
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